Prosegue spedita la stagione sportiva per la Sezione Pallacanestro della nostra Polisportiva del Finale. Il Coach Roberto Fontana fa il punto sulle attività degli Knights Basket Finale:
Quali gruppi segui e qual è l’andamento della loro stagione sportiva 2024-2025?
“I gruppi che seguo sono due: gli Under 13 Maschile e gli Under 15 Maschile che partecipano al Campionato Silver” ci dice Fontana. “Gli Under 13 stanno andando bene, sono secondi in classifica e stanno giocando bene. In questa squadra ho il vantaggio di avere due ragazzi che giocano già da due anni con quelli più grandi. Probabilmente si portano l’esperienza, la voglia di fare e le competenze che hanno imparato insieme ai più piccoli e quindi hanno una marcia in più.
“Gli Under 15 invece sono un po’ più in difficoltà perché giochiamo sotto leva. Ne abbiamo quattro del 2010, ma gli altri sono più piccoli: quattro giocatori sono del 2011 e altri quattro del 2012. Di questi dodici ragazzi, inoltre, cinque sono al loro primo anno di esperienza, hanno iniziato solo quest’anno e, nonostante l’impegno, non riusciamo a trovare per il momento la quadra. Noto comunque con piacere che i ragazzi hanno voglia di fare. Mi piacerebbe però, e vorremmo come società, che ci fosse una maggiore attenzione da parte delle famiglie verso gli impegni presi. Non facciamo certo le Olimpiadi però ci siamo iscritti ad un campionato, la società ha speso soldi per le tasse di gara e questi impegni vanno onorati”.
Qual è il lavoro principale che viene fatto con le squadre?
“Con i ragazzi più giovani faccio un lavoro basato molto sui fondamentali soprattutto nei loro primi anni di allenamento. La pallacanestro non è un gioco naturale come può essere il calcio: da bambini tutti prendono a calci una palla, un sasso o una lattina, quindi il calcio è un gesto spontaneo. Quello della pallacanestro invece è un gesto che occorre apprendere, complicato all’inizio, che necessita di tante ripetizioni perché il corpo lo memorizzi.
“Con i ragazzi più grandi, e soprattutto con gli Under 15, invece cerchiamo di lavorare anche un po’ sulla tattica, quindi studiamo qualche difesa diversa e una situazione di gioco un po’ più complessa, sempre con l’idea che si tratta di un gioco di squadra e che ci deve essere una collaborazione tra tutti i componenti”.
Quali sono gli obiettivi della società per quest’anno?
“Un obiettivo molto importante, che accomuna tutti i nostri tecnici, è quello di far sentire i ragazzi dei vincenti, non solo se e quando vincono le partite, ma soprattutto quando mantengono l’impegno preso e danno il massimo per i compagni, quando hanno rispetto di se stessi e degli altri, compagni e/o avversari che siano”.
Da dove parte la tua passione per la Pallacanestro?
“La mia passione per il basket parte da lontano” dice Fontana: “Io sono milanese e mio papà mi portava a vedere il Simmenthal giocare. Parliamo proprio degli albori della pallacanestro. A Milano, inoltre, avevamo la fortuna di avere un oratorio sotto casa con il campetto all’aperto dove giocavamo dal mattino alla sera, una volta finiti i compiti. Da queste due esperienze è nata la mia passione per questo sport; giocavamo con qualsiasi condizione meteo: se c’era la nebbia si giocava con la nebbia, se c’era la neve prima si spalava il campo e poi si giocava; d’estate, anche con 40 gradi sotto il sole, si giocava sempre. Questo perché c’era tanta voglia e tanta passione. La pallacanestro, se la si pratica con quello spirito di perseveranza aiuta anche nelle altre cose della vita; ti mantiene a contatto con le persone e ti pone sempre davanti degli obiettivi da raggiungere. Insomma, una buona palestra di vita che tiene anche i ragazzi lontani da possibili brutte strade”.
Oltre ai gruppi agonistici del settore giovanile, la vostra Società lavora anche su un progetto di inclusione di ragazzi e ragazze con disabilità. Cosa fate con loro?
“La nostra Sezione Basket della Polisportiva del Finale da grandissima importanza al progetto del “Basket Integrato”, basato cioè sull’inclusione di ragazzi e ragazze con disabilità nell’attività cestistica. Ho cominciato ad occuparmi di questo progetto tre anni fa insieme a Massimo Sabatino, professore di educazione fisica, adesso in pensione, e allenatore di basket” dice Fontana. “Sabatino aveva cominciato un po’ di anni fa a fare attività coi ragazzi disabili facendo volontariato per passione. Questa è una pallacanestro non agonistica, in cui facciamo giocare insieme ragazzi disabili e normodotati.
“Io sono partito con questo progetto con la società ABI Albenga, (Associazione Basket Integrato Albenga), fondata da Massimo; collaboriamo inoltre con l’Anfas di Albenga e con il Liceo Sportivo Giordano Bruno di Albenga che ci manda i ragazzi normodotati con cui facciamo lavoro integrato. Il corso è completamente gratuito.
“Dall’anno scorso ho voluto fare partire questo corso anche a Finale Ligure. Fortunatamente la Polisportiva del Finale ha immediatamente appoggiato l’idea, mettendoci a disposizione gli spazi e consentendoci di proporre questa iniziativa in modo completamente gratuito per coloro che desiderano iscriversi. Il corso viene svolto da istruttori ed educatori qualificati.
“Il corso si svolge tutti i venerdì pomeriggio dalle 15.45 alle 16.45 presso il Palasport Alessia Berruti. Anche in questo caso abbiamo fatto un po’ di promozione nelle scuole, nelle classi dell’Istituto Alberghiero e del Liceo. Attualmente oltre ai ragazzi abbiamo anche degli adulti, che vengono soprattutto da un gruppo dell’Associazione A Cielo Aperto. Invece a Albenga sono di più i ragazzi più giovani e prevalentemente di età compresa tra i 18 e i 25-26 anni”.
Perché quindi consiglieresti la Pallacanestro tra i vari sport disponibili sul nostro territorio?
“Perché la pallacanestro è lo sport di tutti quanti. Per noi è importante che tutti abbiano la possibilità di fare un po’ di sport. Noi da sempre siamo per l’inclusione, quindi la nostra attività è sempre aperta anche per le persone e le famiglie in difficoltà. L’importante è che i ragazzi abbiano voglia di fare e noi li seguiremo”, conclude Roberto Fontana.
La Polisportiva del Finale sposa in toto questo pensiero.